Fratelli e sorelle, qui l’ora è grave, ma non per questo meno assolutisticamente aleatoria e fugace per ritrarsi, chini e compatti innanzi ai rudi princìpi dello stielikismo, dettati il più delle volta dal malsenso imperante, dalla lussuria e dall’ingordigia. Qua in Sudtirolo tutto è in fermento, la tensione si avverte nell’aria, i nervi sono tesi come corde di strumenti a fiato, qui non è questione di manovre economiche, disoccupazione, libertà di stampa in pericolo, calo del potere d’acquisto. Qui a Bolzano mica abbiamo tempo per le stronzate, noi qui c’abbiamo da affrontare lo scoliotico tema della toponomastica di montagna.
Hanno sbagliato tutti. Ha sbagliato la Provincia di Bolzano a metterli, o a farli mettere solo in tedesco. Alla fine metterli in due lingue costava uguale e si risparmiava una figura di merda. Adesso sta sbagliando il governo ad intervenire d’autorità. Mica che non possa farlo, alla fine secondo le leggi ha ragione lui (esso mi sembrava che stesse lale). Ma il problema, come diceva Fernando Couto, spesso non sta nè nel merito nè nel manico ma nel metodo.
Il governo vuole mandare l’esercito a sostituire i cartelli di montagna scritti solo in tedesco con quelli bilingui. Siamo a posto, la lingua di Dante è in buone mani se a difenderla ci mandano quelli che la sanno meno
Tag: dimissioni, fiori di zucca, Gorbaciov, immagine e somiglianza, intervenire d'autorità, io, libertà di stampa in pericolo, Mitsubishi, Nastassja Kinsky, pinocchietti, premio nobel, raccolta differenziata, riforma sistema pensionistico, rincoglionimento, sindrome premestruale, sono sempre i migliori quelli che se ne vanno, Stielike, successione di Fibonacci, toponomastica di montagna, tosse secca, Trainspotting, ubriaco al volante, unghia incarnita, Viola Valentino
22 luglio 2010 alle 23:52 |
Ahahahah! Certo che a Bolzano “und Umgebung” avete una situazione perlomeno strana! Facendo parte dell’Italia, i vostri indigeni montanari hanno praticamente la dicotomia schizofrenica programmata (non che prima, sotto l’Austria, mentalmente stessero meglio… Ma comunque!). Io per conto mio regalerei l’intero Süd Tirol, con buona parte del Veneto, all’Austria (o anche alla Germania – scegliete voi!) e quasi tutto il Friuli alla Slovenia e/o Croazia. E al resto della “Padania” darei l’indipendenza, e verrei da quelle parti solo per fare “Urlaub” (= vacanza). Anzi, andrei a farla in Baviera, che è molto più bella e molto più ben tenuta. Per me, non siete né Italia né Europa; siete una fabbrica di gelatieri, gondolieri e albergatori che ora ti citano Andreas Hofer e ora addirittura Zio Adolf. Le mie condoglianze a chi è costretto a vivere dalle vostre parti! Se volete sapere cos’è la vera vita (e non una corsa a tappe tra autogrill, mobilifici e alberi di mele) trasferitevi nel Napoletano o nel Burkina Faso: avrete meno depressioni e più gioie carnali.
23 luglio 2010 alle 00:50 |
sai cosa, per questa triste, ma veramente deprimente, questione della toponomastica io non ho parole nè in italiano nè in tedesco e nemmeno in inglese, forse in fanagalò (lingua creata per rendere possibile la comunicazione tra le diverse tribù indigene ed i bianchi nelle miniere del Sud Africa) ma sinceramente non saprei come scriverle.
Idea: forse potrebbero creare dei cartelli in una nuova lingua il boscalò!
23 luglio 2010 alle 00:55 |
a me sembra che il sole di questi giorni, abbia dato al cervello a parecchia gente, al governo, non occorreva il sole, ma per non restare indietro ne ha preso molto comunque, a quelli che ritengono che la toponomsastica invece che con la pazienza sia un problema ENORME da risolvere anche con l’esercito, alla scheggia impazzita che regala intere regioni e farnetica di vacanze. Qualche volta, il silenzio assoluto, sarebbe la miglior cosa.
23 luglio 2010 alle 07:11 |
Vai giù poco con la fresa! Sotto la crosta c’è il magma che ribolle.
23 luglio 2010 alle 08:55 |
Basterebbe una bricioletta di buon senso. Ma è difficile trovarlo in certi cervelli.
raddoppio:
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=7630&ID_sezione=29&sezione=
23 luglio 2010 alle 09:01 |
E’ assurdo, la mancanza di rispetto delle regole da parte dei governanti locali e l’inasprimento del potere centrale che con la forza militare pretende di affermare uno dei principi fondamentali della NOSTRA COSTITUZIONE. Questo governo della indivisibilità culturale e territoriale a suon di elmetto-manganello-cazzuola-metro-compasso pretende di imbonirci con una propaganda federalista che di fatto non accetta una leggerezza interpretativa della Autonomia di Gestione della Provincia di Bolzano. Si potrebbe attaccare al cartello un’altro di pari dimensioni in italiano?
23 luglio 2010 alle 11:08 |
Meno male che oltre a quelli che tengono chiusa la porta c’è anche chi spinge per aprirla.
http://www.ladige.it/news/2008_lay_notizia_01.php?id_cat=53&id_news=74917
23 luglio 2010 alle 15:30 |
Se può essere di consolazione qui sul carso sono trentanni che stanno provando a far rimuovere quelli in sloveno senza riuscirci tanto che fatico un po’ a definirle “minoranze”… 😕
23 luglio 2010 alle 20:33 |
Certi nomi di masi, malghe, frazioni di paesotti in c. al mondo, sono veramente intraducibili!
E spesso sono su terreno privato, quindi perchè tradurli, è assurdo e ridicolo…esempio: Fasslfuner-Weg, Ganischger-Olm, Tschurtschntaler-Wiesen ecc.
Lascia perdere…
per paesi, vie e strade “importanti” mi sembra giusto che il nome sia tradotto anche in italiano, anche se sarà un campo di missione!
23 luglio 2010 alle 22:51 |
ISO: ogni tanto si potrebbe fare anche il contrario. Ad esempio, Ora dovovrebbe chiamarsi Stunde
CHIT: se non altro, dove i cartelli stradali sono così importanti vuol dire che non c’è niente di gravissimo
REDITUGO: gran bella iniziativa, ma stamattina in piazza Municipio non hanno smesso un attimo. Un po’ una rottura di coglioni, anche perchè si alternavano le provenienze, ma le melodie erano sempre quelle
MUDADUM: certo, basta che indichi la stessa direzione…
ENRICO: in questa storia, dei cartelli non frega niente a nessuno. E’ che a tutte e due le parti conviene un po’ di casino per distrarre la gente da altro
REDITUGO: a me piace questa roba, magari finalmente troverò il cartello con Passo del Wurza- Wurzerjoch
FABIO: enorme proprio non direi
WILD: una ventina d’anni fa, mi presentai alle elezioni provinciali con la proposta della toponomastica monolingue in portoghese
PETER: incasso le condoglianze, possono sempre servire
24 luglio 2010 alle 00:21 |
Bhè, almeno la freccia non dovrà essere tradotta in alcuna lingua ….. segnala una possibile direzione che un viadante può seguire con coscienza o con curiosità …… che vorrà dire Passo del Wurza- Wurzerjoch o Passo della Brigata Sassari????? Esiste dalle vostre parti? I vostri amministratori si ricordano chi ha voluto e determinato l’Unità d’Italia andando a morire lontano dalla propria terra nonostante non vi fossero scritte in sardo??? Un cartello è esposto per far capire dove si possono trovare cose e persone, ha una valenza storica, per me che abito a Sassari in via Pietro Micca ha un valore diverso che abitare in un rione di Torino che ricorda dove si immolò l’eroe anti francese. Vivere, abitare o anche solo passeggiare in una strada deve dare emozioni, la toponomastica è facilmente riconoscibile per aree più o meno vaste a seconda di chi vi ha vissuto, ma se un sardo come me venisse a trascorrere qualche giorno lì da voi e dovendo andare a trovare un amico debba passare per il Passo del Wurza- Wurzerjoch ci passerà lo stesso anche se non sa cosa significhi Wurza- Wurzerjoch. Ma ad un certo punto si chiederebbe ….. in Sardegna Regione Autonoma esistono località che con la dicitura toponomastica storpiata dal LaMarmora dove a tutt’oggi esistono località identificate a volte con l’idioma locale ed a volte in doppia espressionone, a volte qualche nuova Amministrazione ha riordinato la cartellonistica in maniera comprensibile …. almeno per gli abitanti del tempo che fù ma oggi chi si ricorda Figga Niedda (Fico nero) quando non c’è neanche un’albero ma solo case??? Per ora la forza militare non ha provato a cambiare i nomi delle strade ma i Consiglieri Municipali quando vorranno prendere atto che lo sviluppo territoriale deve anche essere coerente con i tempi? Sono un sincero ammiratore della vostra cultura e della vostra Gestione dell’Amministrazione della pubblica utilità invece della nostra attuale ed inutile sardonica babbeagine.
25 luglio 2010 alle 11:19 |
“Mandi”, “vecchio”. E’ un pò che non ci si sente, eh?! Comunque, in Friuli (essendo il Friulano Lingua e non dialetto) i cartelli sono bilingui e giustamente. Fosse per me li lascerei monolingui: in Friulano 🙂 . E’ giusto, tuttavia, che anche chi non è del posto e fa parte della medesima Nazione, li possa intendere. Esagerato minacciare di mandare quella manica di- a parer mio- fannulloni che in gran parte intasa l’Esercito: li si mandi ad esercitarsi seriamente e gli si tolga quel mucchio di assurdi diritti che gli sono stati concessi. Unico dato positivo, nel caso le FF.AA. fossero investite di tale incarico, sarebbe se a porre in essere l’operazione fossero investiti i nuovi Alpini professionisti (soprattutto quelli di “Catanzaro- Carnico”): finalmente tornerebbero un pò di più su per i monti e se ne starebbero meno stravaccati negli spacci delle caserme (non so se avete notato le loro strabordanti panze!) 😉
“Mandi”, “VoxNova”.
25 luglio 2010 alle 13:22 |
Amici ittalotetteski del tirolo, suvvia l’Esperanto avrebbe messo tutti d’accordo!
Comunque i “CARTELLI” sono da sempre una croce per le amministrazioni comunali italiane.
Quasi “dalle mie parti”, nel Nuorese, sono tutti bucati a pallettoni…..
Non so se mi spiego.
25 luglio 2010 alle 17:52 |
Belin che pericolo, metti che capito io da quelle parti: come si dice ATTENZIONE CREPACCIO in tedesco?
25 luglio 2010 alle 19:41 |
La Iso e io vogliamo un nuovo serial killer e basta parlare di stronzate italiani-tedeschi che ci pigliano tutti per il culo. Roma mandaci i soldi e taci!
🙂
25 luglio 2010 alle 20:46 |
XEENA: avete ragione, ormai sono anni che non ne salta fuori uno nuovo
FLAVIO: Gletscherspalte, ma appena hai finito di leggerlo ci sei già cascato dentro
PRESIDENTE: ti spieghi, eccome. E’ che altrimenti non si sa di che discutere…
VOX: bentornato, vecchio lupo. Più che altro, quelli dell’esercito prima di andare a difendere l’italiano, dovrebbero impararlo
MUDADUM: se permetti, l’unità d’Italia non prevedeva affatto la conquista del Sudtirolo, ma solo Trento e Trieste
26 luglio 2010 alle 13:27 |
Niente infiamma i cuori come la topa e la toponomastica!
31 luglio 2010 alle 08:44 |
Anche questo è verissimo! 🙂