AMO I RUDERI

Patate e pomodori 008

Quando la Iso vuol essere cattiva con me, se la prende con i oggetti di uso quotidiano che, a suo avviso, sono tutti dei catorci da rottamare al più presto. Magari un po’ di ragione la tiene pure, ma non posso certo contravvenire a quanto enunciato, magari con eccessiva scrinciogitudine data la delicatezza dell’argomento, nel celeberrimo “Finchè c’è lingua e dito, l’uomo non è finito”, col quale Tomáš Skuhravý  è entrato a buon diritto nel gotha. Finchè le cose funzionano, non vedo perchè cambiarle.

Adesso che ci penso, credo che l’ultima cosa che ho comprato nuova sia stata la Fiat Palio Weekend TD70, con la quale la Iso si sposta avegolmente da un posto all’altro con la certezza che girando la chiave la macchina si accende. Qui un post da solo non basta perchè ci sarebbe da parlare del Miscelatore Gewa, del Ciao, della pompa Wiessmann, della fresa Goldoni e delle due Pasquali, della seminatrice Urbinati, dei tunnel e della serrona, dei due Fiorini uguali, financo del pc da dove scrivo.

Puntata numero uno, il Gewa Düngemischer. Serve per aggiungere sostanze nutritive insieme all’acqua di irrigazione con precisione e costanza, evitando di concimare a vanvera e magari facendo pure il biologico. Una volta alla settimana lo faccio andare con un tre per mille di estratto d’alga e concime minerale composto. I risultati sono ottimi e quindi il miscelatore funziona, non v’è affatto la necessità di prenderne uno nuovo, anche perchè i modelli di adesso non  mi piacciono esteticamente.

Il Gewa è un autentico gioiello di lavorazione meccanica, la precisione dev’essere al millesimo di millimetro per far aderire un cono d’acciaio con feritoia alla sua sede e bloccare il flusso d’acqua senza bisogno di guarnizione. E pensate che una perla del genere l’ho salvata dalla rifusione, togliendola in tempo dl carro destinato al ferrovecchio. E dopo qualche mese, approfittando di un’assenza (lavorativa) della Iso, l’ho smontato e rimontato più volte fino a quando ha dimostrato di funzionare alla grande. Le prove le ho fatte con del vinaccio rosso da tappo a corona, e sapeste che soddisfazione il vedere che, solo girando una manopola, l’acqua passava dal rosa pallido al quasi magenta. Son passati dieci anni, ed il Gewa è ancora lì, uno nuovo dopo tre anni già lo devi cambiare. La Iso vi dirà il resto

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16 Risposte to “AMO I RUDERI”

  1. Iso Says:

    Guarda ti smonto subito (sei andato a farti la doccia… ) 🙂 quel detto che: finché c’é lingua e dito, l’uomo non é finito non é di Tomáš Skuhravý ma di mio cognato Roberto Favall (e tu lo hai dovuto scrivere sul libro degli ospiti che hanno scavalcato il Monte Bianco).

    E poi un’altra…mi prudono le mani… Stielike…non é un filosofo ma un miserabile calciatore degli anni, e chi si ricorda!

  2. melania Says:

    siete uno spasso voi due… fate tornare sempre e comunque il buonumore… un abbraccio alla famiglia Ferrari

  3. pani Says:

    Per Stielike era difficile rimpiazzare Beckembauer. Per questo è rimasto un miserabile, anche se di calciatori miserabili ce ne sono veramente pochi.

    Ma la xeena, che fine ha fatto? Si è ritirata in convento come Lola Falana?

  4. zecche Says:

    buon ferragosto
    zzzz

  5. reditugo Says:

    “…i modelli di adesso non mi piacciono esteticamente”
    Certo questo sotto il profilo estetico non lo batte nessuno…

  6. mangrovie Says:

    E durante il test con il vino tu ti sei attaccato al tubo giallo uscente? In effetti esteticamente lascia a desiderare, ma se fa il suo lavoro tientelo (dico alla Iso, eh!)

  7. Oscar Ferrari Says:

    MANGROVIE: macchè, innaffiavo la vigna di uva fragola, a me il vino non garba tanto
    REDITUGO: anche sotto quello funzionale
    http://images.google.de/imgres?imgurl=http://home.wtal.de/FranksGarten/Technik/Gewa.jpg&imgrefurl=http://home.wtal.de/FranksGarten/Technik/gewa.htm&usg=__EQBg2XyhN2VKe-GQ4aZM_y5sSlY=&h=343&w=239&sz=34&hl=de&start=1&um=1&tbnid=2SjgWKSs5TF57M:&tbnh=120&tbnw=84&prev=/images%3Fq%3Dgewa%2Bd%25C3%25BCngermischer%26hl%3Dde%26rlz%3D1R2SUNA_deIT330%26sa%3DN%26um%3D1
    ZECCHE: aspetta, che c’è prima la notte di San Lorenzo
    PANI: la Xeena è viva e vegeta, ma la trovi più che altro su feisbuc
    MELANIA: alla fin fine, quando mangia i pomodori, anche la Iso una carezzina al rudere gliela fa….
    ISO: era il Corno bianco non il Monte. E non dire che è solo un particolare, immagina se fosse stato quello di Venere…

  8. Il Metallaro Says:

    Nonostante la mia carica di lider della corrente giovanile del PTT (plebiscitariamente nominato tramite primarie telepatiche) anche io apprezzo quelli che tu appelli “ruderi”.
    Per renderli graditi anche alla Iso, si potrebbero applicare gli enunciati della corrente della sinstra stielikiana, ad esempio dal troppo sottovalutato K.H. Foerster, sull’ elasticità del linguaggio li ribattezzerei quindi dei “classici” della meccanica.
    Alla tua bella collezione direi che manca quasi solo un Landini L55 a testa calda.

  9. Marin Faliero Says:

    Uli Stielike non è un miserabile, anzi. Con Augenthaler ha formato una coppia di difensori in fiero acciao del Reno.

  10. vince Says:

    Iso, non ti capisco: non ti devi rivolgere ad Oscar perchè rottami tutti i ruderi dei quali si circonda, ma devi rottamare quel rudere che ti ha portata all’altare, o per meglio dire davanti a Pasetto! Ci si chiedeva già allora, ed anche prima di quel caldissimo pomeriggio di un sabato estivo, tra noi invitati, “Ma come fa a prendersi quel rudere di Ferrari?” La domanda è ancora lì che aleggia, priva di una seria risposta! Non credi che, se non riesci a rottamarlo, almeno una risposta ce la devi?

  11. Iso Says:

    @Vince,

    che vuoi che ti dica, ho sempre avuto un debole per i “campi di missione” o per essere piú moderna per il “mission impossible”!

    Il Ferrari poi aveva e ha, una dote, che gli altri uomini prima di lui non avevano, mi sorprende ancora, positivamente e negativamente (non riesco a capire cosa e come pensa).

    Allora bene o male accetto la sua collezione di ruderi, e accetto il suo chaos creativo (anche se qualche volta faccio “una strada”, cosí chiamo l’ordine che faccio a volte prima delle, si insomma ).

    Ho dato la risposta che vi dovevo.

    Qualche piccolo rudere ho fatto sparire di nascosto, non chiedete dettagli…

  12. belphagor Says:

    Non so perchè ma ogni tanto mi fai venire in mente la canzone “Voglio andare a vivere in campagna” di Toto Cutugno :D!

  13. Oscar Ferrari Says:

    BELPHAGOR: specialmente in questo post dove si parla di ruderi?
    ISO: rimpiango ancora la vecchia Pasquali diesel che mi hi fatto buttare al ferrovecchio
    VINCE: e io che pensavo che tutti vi chiedeste come mai Rudi tenesse la mano sullo stomaco…
    MARIN: e Augenthaler ha anche contribuito parecchio alla superazione del sofismo stielikiano, che ancora frenava lo sviluppo del pensiero cadente simulato
    METALLARO: mi accontenterei anche di un Deutz anche malmesso, tanto per far coincidere meccanica e filosofia sotto un’unica bandiera

  14. Iso Says:

    RUDERI…

    Ok, hai un maso, hai degli attrezzi agricoli che ti servono, e hai dei macchinari (ereditati, depositati, regalati…c´é sempre chi é toppo pigro per andare al Recycling-Hof) che non ti servono.

    Quelli che ti servono ok, ma quelli che non ti servono ti stanno tra le palle/ovaie…e allora li sposti, li nascondi, li rimuovi, ma prima o poi…tornano, e si mettono contro di té…e non importa se si chiamono Deutz, Pasquali, Ötzi ecc. disturbano e basta!

    Anch’ io ho buttato il mio diario, perché …disturbava!

  15. La Guressa Says:

    @ISO: l’importante è che quando parla di ruderi, non si riferisca achisaitu…Il diario però non lo dovevi buttare, mannaggia, quella è storia! Bacioni!
    (P.S.: siamo ancora in debito di una cena…)

  16. Vita Says:

    Qua, non si butta mai via niente…

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