Se siete stati attenti a quello che succede dalle mie parti (Bolzano-Sudtirolo) vi sarete certamente accorti che in questi ultimi tempi, di noi se ne sta parlando a livello nazionale, ci sono articoli e anche interrogazioni parlamentari, e pure qualche scandaletto interno ai partiti. Se non siete stati attenti avete fatto come me, con quale coraggio potrei venirvi a dire che avete fatto male?
È la solita storia di sempre, ogni volta che ci sono delle elezioni salta fuori la questione etnica tra italiani e tedeschi, ognuno tira l’acqua al proprio mulino e tutti ci guadagnano qualcosa, alla fin fine si porta comunque a votare della gente per una cosa che non la tocca minimamente. Qui da noi l’Europa non la capiscono e d’altronde perchè dovrebbero, ci sono una marea di leggi e principi europei che valgono dappertutto meno che qua, probabilmente è l’unico posto dove per fare qualsiasi cosa a livello pubblico devi fare una dichiarazione d’appartenenza ad un gruppo linguistico (italiano, tedesco o ladino). A livello europeo sarebbe una colossale stronzata, ma qui pare non se ne possa fare a meno.
Comunque, se qualcuno si fosse preoccupato per quello che succede qui, posso traquillamente rassicurarlo, succede meno qui tra italiani e tedeschi, che a Roma tra laziali e romanisti o a Genova tra genoani e sampdoriani
Tag: cane di Pavlov, dichiarazione d'appartenenza ad un gruppo linguistico, Europa, frangean la biada con rumor di croste, gamba ingessata, gap generazionale, ghiaccio secco, guida in stato di ebbrezza, immagine e somiglianza, isola dei famosi, l´origine dell´universo, legge 194, Lourdes, Nastassja Kinsky, omogeneizzati, OSCAR, raccolta differenziata, sono sempre i migliori quelli che se ne vanno, Sudtirolo, TEORIE, Ulrike Meinhof, unghia incarnita
19 maggio 2009 alle 03:35 |
A dire il vero mi sono astratta molto volentieri, ma tu non c’entri. Anche qui abbiamo le nostre bestie nere: gli abitanti di un paese a 6 km da qui.
😉
19 maggio 2009 alle 07:10 |
scusa la zucconeria, mi sfugge il nesso con i segway dell’immagine…
pensavo ne avessi comprato uno e avessi fatto una recensione, che delusione…
19 maggio 2009 alle 07:28 |
O, all’interno dello stesso Sudtirolo, tra laivesotti e sangiacomotti.
L’altro giorno ero dal barbiere a San Giacomo, e quante ne ho sentite sul conto dei laivesotti…
[Per i foresti: notare che San Giacomo ricade (ma anche si rialza) in gran parte nel comune di Laives]
19 maggio 2009 alle 07:43 |
Mamma mia che confuzione, non mi lamenterò più di quello che succede dalle mie parti.
19 maggio 2009 alle 07:49 |
Nel 1986 mi hanno licenziato dalla scuola professionale di S.Geltrude, perchè dopo 6 mesi si sono accorti che mi ero dichiarato del gruppo linguistico di Timor Est…
Toglimi una curiosità: ti sei dichiarato del gruppo linguistico sangiacomese-laivez o sangiacomese-bolzano?
19 maggio 2009 alle 08:55 |
Ma il gruppo linguistico “meridionali”, per chi è emigrato da Nappule non c è?
19 maggio 2009 alle 12:11 |
BELPHAGOR: macchè, e si che insieme al rovigotto venuto su con l’alluvione e ll’italocalabrese fanno una bella comunità
BAKUNIN: ma che scherzi? sono del Wurza
DUHANGST: e l’ho ftta anche semplice…
REDITUGO: dalla barbiera intendi? è la figlia di mio cugino
AGHOST: tranquillo, la zucconeria d’en trentinaz non solo la si può scusare, ma non è neppure lecito aspettarsi altro…
BISLACCA: non avete qualche aggancio all’ONU?
19 maggio 2009 alle 15:58 |
Si si, e c’era lì anche suo zio Enrico (già mio e penso anche tuo compagno di scuola)
19 maggio 2009 alle 13:21 |
Hai ragione, Oscar, che due palle! Io mi dichiaro bastarda (rodigina-laivesotta-bolzanina) di indole e di provvenienza, più sincera di così non si può!
19 maggio 2009 alle 16:56 |
Mang, a proposito di bastardi: oggi mi sono portato via il TUO premio che il giudice unico e trino ti aveva meritatamente assegnato. 😀
19 maggio 2009 alle 14:40 |
Echte Südtirolerin, alzo la mano!
Mia mamma ha origini veronesi (padre) e austriaci (madre), mio padre é sudtirolese doc, io ho sposato un walsch, i miei figli sono… un cocktail!
Io stessa mi stó sempre piú “laivesottizando”, (uso parole strane), che la mia collega (sudtirolese della Val Pusteria, ma fatto tutte le scuole in italiano, perché la nonna era rovigotta) a volte mi guarda e scuote la testa.
Und jetzt salutier i enk und affwiederciao! 😉
22 maggio 2009 alle 20:31 |
Io bastardissima: Napoli Roma Appiano Castelrotto Bussolengo…Olé peró affwiederciao!
19 maggio 2009 alle 21:29 |
Guarda Oscar che il sottoscritto e’ Sampdoriano e quella bibina Genoana di sua moglie Nadia non l’ha ancora strozzata!!!!! Per ora……….
19 maggio 2009 alle 22:05 |
Già, ragazzi… Già.
27 giugno 2010 alle 05:35 |
Ciao Paul Gatti,vorrei mettermi in contatto con Te,ma non posso perche non ho la Tua password,Se desideri,mi contatti per via e-mail.
Grazie,la tua amica Anna2.
19 maggio 2009 alle 22:59 |
we Oscar
ma te, sulle pagelle, hai ancora la dicitura “Repubblica Italiana”?
non è che le mie le devo rimandar su x farle correggere???
ihhihihihihi
20 maggio 2009 alle 09:04 |
Oscar, mi spieghi cosa centra la foto sopra in questo post?
Iso ti ho spedito una mail da far vedere al Ferrari che non mangia l’insalata mista, ma come? la coltiva e poi non la mangia?? mmhhh c’e’ da chiedersi il perche’!
20 maggio 2009 alle 10:32 |
reditugo, scrivevo giusto prima sul blog di nadiaflavio: un dì, in qualche luogo sperduto di questo mondo, due persone che non si conoscevano si incontreranno e si riconosceranno dalla maglietta che portano. Per favore, evitiamo scene tipo tramonto-spiaggia-ci corriamo incontro e ci buttiamo uno nelle braccia dell’altro con il sottofondo tipo Tempo delle mele…anche una stretta di mano può bastare! 😉
20 maggio 2009 alle 16:55 |
… si riconosceranno dalla maglietta che portano …
Devi sapere Mang che il sopra raffigurato proprietario di questo blog, in cambio della maglietta, mi ha chiesto una foto [senza testa, ha detto (devo avergli fatto una gran brutta impressione)], con la stessa indossata. Allora da bravo visitor riconoscente, ieri sera ho provato ad autoscattarmi ‘sta foto con la seguente sequenza (converrai che ci vorrebbe una dose supplementare di coraggio a farsi fare una foto di questo genere da un’altra persona, ancorchè amica):
Fase 1: indossare la maglietta: (tieni presente che è la TUA maglietta, perciò taglia M) tirare dentro la pancia, spingere fuori il petto, allargare le spalle. Risultato: il faccione dell’Oscar bello teso lassù tra le foglie di fico.
Fase 2: cercare nelle istruzioni del dagherrotipo la funzione autoscatto, trovarla, capirla, facile, piccolo imbarazzo nella scelta 3 o 10 secondi di attesa, 10, meglio abbondare.
Fase 3: inquadratura e autoscatto: (assumere la posizione di cui alla fase 1) 1a prova, a caso: panoramica, 2a prova: troppo lontano, si vede il collo, 3a prova, zoomma, troppo a destra, 4a prova: piccolo aggiustamento, troppo in basso, … 10a prova: troppe prove.
Fase 4: autoscatto tenendo la macchina in mano, braccia protese in avanti, pancia in dentro, petto in fuori, spalle… con la macchina in mano, leggermente piegate. Risultato: Rughe, (pieghe) proiezione della faccia di Oscar tra quarant’anni .
Ora sai quello che ti aspetta, se passerai mai a ritirare il tuo premio, facendo ovviamente le dovute proporzioni riguardo al profilo altimetrico dei tuoi promontori. Per quanto riguarda il fatto di potermi riconoscere dalla maglietta, dimentica la faccia di Oscar, e cerca casomai tra la folla un’immagine raffigurante un ammasso indistinto di colore verde vagamente somigliante a delle foglie di fico, perché io, quella posizione lì della fase 1 non riesco mica a mantenerla per più di quindici secondi. 😉
20 maggio 2009 alle 18:40 |
Reditugo mi hai fatta scompisciare dalle risate! Insomma che cosa mi aspetta? Una L o XL? Ed in seguito una foto con autoscatto che soddisfi il narcisismo di Oscar e cioè rappresenti solo la sua, di effige? Io per risolvere andrò nella gabiotta delle foto in stazione, tirerò su lo sgabello fino al max e poi farò la foto dal collo in giù…vedi che è la prima volta che una di quelle foto venga in modo decente…
20 maggio 2009 alle 21:12 |
è una vita che non vengo dalle tue parti. Ricordo nell’81 da militare, entrare in un negozio di alimentari ed avere grosse difficoltà per avere un panino. Gente del posto mi spiegò quanto fossero evidenti le differenze e le conseguenze delle diversità.
Si anch io comunque non ho ben capito l’immagine
20 maggio 2009 alle 23:12 |
ENRICO: ai quei tempi in certi posti poteva capitare, adesso è molto diverso
MANGROVIE: ottima soluzione (la proporrò come ufficiale), e poi dicono che le donne sono complicate
REDITUGO: se facevi come ha detto Mangrovie era tutta fatica risparmiata…
WOOD: la Iso ha chiesto a quale mail l’hai spedita
ARTEMISIA: noi del PPT chiederemo di pozterci mettere il simbolo della Svizzera
PAUL: bel blog il tuo
ISO: sono più sudtirolese io, quattro nonni su quattro di laives
21 maggio 2009 alle 07:03 |
Eh adesso, son capaci tutti di farsi belli con la scienza degli altri 😉
21 maggio 2009 alle 07:48 |
Ma quante mail c’ha la ISO??? avevo la mail della iso tra i contattti di hotmail, ma l’ho reinviata anche a Te su quella di quarta classe quella della Iso era : i.ferrari@aliceposta.it.
21 maggio 2009 alle 23:35 |
REDITUGO: se mi chiedevi come fare, te lo avrei detto anch’io, dopo la seconda birra però
WOOD: mi sa che la leggerò prima io, isch gleich?
25 maggio 2009 alle 14:18 |
Ma scusa, tedeschi di quà, italiani di là… si comportano come i bambini. La cosa divertente dell’alto adige è che se prendo il passaporto olandese a sistemare le cose sono più veloce che se uso i documenti del posto.
E poi è come fare sempre la stessa pubblicità anti guerra mondiale, dopo la 20esima volta che vedi le stesse immagini e leggi le stesse cose non ci badi più (tranne se sei affascinato della materia).