AD OGNUNO LA SUA FESTA

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Da scrivere ne avrei parecchio d’altro, ma questa storia fra un po’ si sgonfia da sola, come quasi sempre succede dallie mie parti, Bolzano e dintorni. Son tutti imbestialiti contro il vicesindaco Ellecosta. Il buonuomo  ha detto che per lui il 25 Aprile non c’è niente da festeggiare, e che la liberazione vera porta la data dell’8 settembre, la data in cui i tedeschi si riappropriarono del Sudtirolo. Gliene hanno dette talmente tante che alla fine ha dovuto chiedere scusa, neanche avesse bestemmiato in chiesa.

Eppure per me Ellecosta, dal suo punto di vista, ha ragione. È  la prima volta che succede e credo anche l’ultima. I festeggiamenti di solito si fanno per ricordare un momento positivo, per gli altri si fanno le commemorazioni. Immaginatevi che per vent’anni vi avessero impedito di parlare la vostra lingua  e cambiato i vostri nomi, vi arrivano quelli che te lo permettono e siete all’8 settembre. Le truppe naziste sono state accolte con mazzi di fiori in Sudtirolo, ma anche fossero arrivati i bolschevichi sarebbe stato uguale, l’importante è che fossero stati tedeschi. È stata una festa.

Immaginatevi che poi fossero arrivati quelli che rimettono tutto come prima, con la generale promessa che migliorerà ma che comunque sarete sempre patrioti all’estero. Festa non si fa di sicuro, e questo è stato il 25 Aprile sudtirolese. Niente di cui festeggiare l’anniversario, la sparata di Ellecosta potrebbe magari rappresentare un nuovo concetto di unità nazionale.

Le feste andrebbero celebrate solo per ricordare i momenti positivi di un popolo, i momenti  nei quali tutta la nazione diventa una persona sola, quelli ricordare. In Italia, ad esempio, si potrebbero festeggiare la data del discorso di Mussolini con l’annuncio dell’entrata in guerra, e  l’undici luglio, quando gli azzurri vinsero il mondiale in Spagna. Se qualcuno ne sa indicare un altro lo segnali, ma bello sarebbe il poter aggiungerci la data della ricostruzione de L’Aquila, e lasciare che di feste ognuno celebri le sue

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27 Risposte to “AD OGNUNO LA SUA FESTA”

  1. pellescura Says:

    in effetti tutto è relativo…

  2. vince Says:

    Un bel cazzo tutto è relativo! Capisco le cazzate e le monofrasi, tipiche di questo luogo, ma state calmini, neh! Qui abbiamo folti gruppuscoli di giovani e meno giovani neo-nazi, gli Schutzen hanno legami con l’ultra destra europea, e quindi bisogna decidere se lasciare che frasi come quelle di Ellecosta passino con una semplice scusa, estortagli con fatica, o se lui e tutti coloro che minimizzano il problema non debbano andarsene a casa, casa sotto la quale bisognerebbe però andarli ad aspettare!
    Probabilmente qui nel 43 festeggiavano perchè il vento non riusciva a portare fin qua l’odore di carne bruciata che usciva dai forni un poco più ad est! E dico probabilmente, perchè credo che la gente come Ellecosta avrebbe festeggiato lo stesso mettendosi i tappi al naso!
    Ein Volk, ein Reich, ein Fuehrer: dovevate esserci alla sfilata degli Schuetzen a Bolzano, qualche mese fa, e guardare stendardi e divise! Col cazzo che tutto è relativo!

  3. giuy Says:

    Non per dire, ma tutta l’italia occupata accolse i nazisti con i fiorellini. E la lingua non c’entrava…Ok i nazi hanno riportato la cultura tedesca in questi luoghi, ma la cultura non può cancellare tutto il resto e non può prevalere in una mente sana.
    E comunque non riesco a capire i sudtirolesi che stanno a menarsi su chi tra fascisti e nazisti era “meglio”, quando bisognerebbe ripudiare entrambi. Sinceramente penso che su questa parte di storia, italiani e tedeschi (scusate se generalizzo per comodità) dovrebbero solo stare zitti a fare mea culpa. Altrochè tutte queste menate!

  4. Oscar Ferrari Says:

    GIUY: non è solo questione di fiorellini, qui nei nazi si arruolarono in parecchi. Sullo stare zitti e muti tutti quanti ti do perfettamente ragione, anzi se ti ricordi la proposta di annessione alla Svizzera andava proprio in quel senso. Basta con queste menate sui nostri bisnonni, diventiamo tutti svizzeri e finiamola lì
    VINCE: ma dimmi tu che senso ha pretendere che uno chieda scusa per aver espresso la sua opinione e quella di chi lo ha votato. A questo punto si fa di Ellecosta un martire della libertà di pensiero, autogol secco
    PELLESCURA: per me hai ragione, è tutto relativo e anche confutabile

  5. Susanne Says:

    Per quanto riguarda L’Aquila, sembra che una data ci sia: il dieci settembre (sembra di quest’anno, a sentire il nanetto)

  6. vince Says:

    Oscar, leggi meglio il mio post: il problema non è lui, quello che dice e quello che rappresenta, che è chiaro da anni a tutti! Il problema è che lui è il vicesindaco di un comune italiano che non riconosce la liberazione dal nazifascismo come valore positivo! Non si doveva pretendere nessuna scusa, in effetti, da Ellecosta: bisognava che gli antifascisti che siedono in Giunta con questo nostalgico della presenza dei nazisti in Alto Adige ponessero un aut-aut! Lo sappiamo a cosa anela Ellecosta: la stranezza non è dunque nel personaggio e nelle sue esternazioni, che è libero di fare a casa sua: la stranezza è che sia Vicesindaco, con buona pace di tutti!
    Oscar, mò ti mollo: leggerò in silenzio i preziosi approfondimenti dei tuoi ospiti da una riga e via, questi amanti delle sveltine!

  7. vince Says:

    ec: lui è il vicesindaco di un comune italiano MA non riconosce la liberazione

  8. mangrovie Says:

    Ragazzi, se rimaneste ad ascoltare le cazzate che spara Gigi, il sindaco, non vi stupirebbero poi tanto le cazzate del vice-sindaco. Saluti dalla republica delle banane, dove per fare il politico non servono meriti ma solo parentele e conoscenze.

  9. vince Says:

    Mangrovie, su Gigi concorderei!
    Ho poi fatto un salto da te per capire chi tu fossi, e leggo il tuo post sulla festa del 1 maggio: mi chiedo solo perchè ti ci sono voluti tutti questi anni, per notare la cosa. Io sono 20 anni che non ci vado, cioè dopo la 2 edizione. Il primo anno è stato come dici tu, già al secondo però avevo capito l’antifona e mi ero posto le tue stesse domande, e dal terzo ho sempre preso altri appuntamenti, per il 1 maggio.
    E, nonostante l’enorme rispetto che ho per il lavoro del Quinchos, ti assicuro che passare una festa come il 1 maggio senza essere circondati dalle facce della sinistra alternativa è corroborante (o meglio, passarlo circondati dalle facce della sinistra alternativa è deprimente). Quindi ti auguro decine e decine di 1 maggio consci sì dell’importanza della data, ma nello stesso tempo non omologati, felici e divertententi.

  10. Chit Says:

    La vittoria dei Jalisse a Sanremo… 😉

  11. fabioletterario Says:

    Non è che per caso è amico dell’altro buono della politica italiana, il signor Borghezio?

  12. wood Says:

    uff non c’ho niente da dire su questo post..non ci capisco..

  13. vince Says:

    Oscar, a Trento il “Trento Soul Moderno” sta andando meglio del PPT.

  14. Oscar Ferrari Says:

    VINCE: dal punto di vista numerico, sicuramente. Da noi i musicisti ci hanno votato contro quasi tutti…
    WOOD: tranquilla, magari la moglie di Ellecosta (se c’è) chiederà il divorzio anche lei…
    FABIO: potrebbero essere culo e camicia (magari di forza)
    MANGROVIE: noi Mr.Alex ve lo avevamo proposto…
    SUSANNE: perfetto, così Ellecosta avrà anche un giorno di tempo per organizzarsi il viaggio…
    CHIT: lo meriterebbe senz’altro, ma a febbraio fa freddo…

  15. mangrovie Says:

    Eh, caro vince, non ho mai detto di essere sveglia! Ci metto sempre un pò di più a capire le cose…ma prima o poi la luce della ragione raggiunge anche il buio della mia mente, eh!

  16. reditugo Says:

    Mah, io credo che neanche la FCF riuscirebbe a mettere tutti d’accordo.
    Molti si. Ma proprio tutti tutti no.

  17. Oscar Ferrari Says:

    REDITUGO: però il PPT non metterebbe mai all’indice chi non la volesse festeggiare
    MANGROVIE: non sarà mica che tu e il Vince vi state mettendo d’accordo per la FDC?

  18. reditugo Says:

    Casomai al medio… 😉

  19. mangrovie Says:

    FDC? Festa della cia…spola? Non so, mi pare uno che parla più di me…

  20. alianorah Says:

    Ellecosta sembra il nome di un marchio d’abbigliamento…

  21. vince Says:

    @ Mangrovie: più di te? Impossibile!

  22. wood Says:

    ciao passo per un saluto..su questo post come gia’ anticipato in precedenza non so cosa dire..

    I rapanelli sono pronti??

  23. barbie Says:

    boh!!!
    ciao!

  24. Oscar Ferrari Says:

    BARBIE: qualsiasi cosa venga da un nick come il tuo è sempre ben accetta
    WOOD: ne ho subito fatto un altro
    ALIANORAH: lo è…

  25. Bakunin Says:

    Ma Ellecosta non faceva vignette sul Manifesto, una volta?

  26. daniele Says:

    Per Resistenza italiana (chiamata anche Resistenza partigiana o più semplicemente Resistenza) si intende l’opposizione, militare o anche soltanto politica, condotta nell’ambito della seconda guerra mondiale – dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e la conseguente invasione dell’Italia da parte della Germania nazista – nei confronti degli occupanti e della Repubblica Sociale Italiana da parte di liberi individui, partiti e movimenti organizzati in formazioni partigiane, nonché delle ricostituite forze armate del Regno del Sud che combatterono a fianco degli Alleati.

    Il movimento resistenziale – inquadrabile storicamente nel più ampio fenomeno europeo della resistenza all’occupazione nazista – fu caratterizzato in Italia dall’impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici, anarchici). I partiti animatori della Resistenza, riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale, avrebbero più tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra.

    La Resistenza costituisce il fenomeno storico nel quale vanno individuate le origini stesse della Repubblica italiana. Infatti, l’Assemblea costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al CLN, i quali scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche e ispirandola ai princìpi della Democrazia e dell’Antifascismo.

    GLI SCHUTZEN AVEVANO PARTIGIANI??????????

  27. daniele Says:

    aggiungo anche che se fossi stato li come un sudtirolese mi sarei vergognato che il mio paese sarebbe diventato nazista e l’avrei subito combattuto come si deve! ALTRO CHE ERANO TEDESCHI LIBERATORI.

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