TURN OVER, ORA TOCCA AI RUMENI

Animo Italia, c´è il cambio stagione. Arriva l´autunno-inverno, qualcosa della moda dell´anno scorso rimane, qualcosa scompare, mi dicono infatti che le scarpe a punta siano in via di estinzione. E se non si vive di solo pane, figuriamoci di sola moda, anche l´opinione pubblica del Bel Paese reclama i suoi nuovi mostri.

Per tutta l´estate la rovina dell´Italia erano quelli che si mettevano alla guida con una birretta di troppo in corpo, sui media campeggiavano i titoloni “ubriaco al volante uccide“,  pareva fosse questo il cancro della nazione, il bubbone da estirpare per poter vivere tranquilli. E allora giù articoloni, leggi speciali, spottoni e quant´altro. Che poi, specialmente qui in Sudtirolo, a rimetterci siano state sopratutto persone senza gravi colpe, è stato considerato solo uno spiacevole effetto collaterale.

Ma c´è il cambio stagione, e l´opinione pubblica più idiota del pianeta  ha fame di nuovi mostri, e guarda caso, proprio a fagiuolo arrivano i rumeni. Uno di loro ha commesso un efferato delitto e tutti i rumeni in Italia si trasformano in potenziali criminali, gente da espellere e da evitare. È piena emergenza rumeni: muratori, badanti, gente che è qui per lavorare e crearsi una vita diventa all´improvviso il nemico.

Non bastasse, è la Romania stessa che viene indicata da Veltroni alla stregua della Perfida Albione di tanto tempo fa, dimenticando concetti come “libera circolazione” e altre cosucce che stanno alla base della Comunita Europea. E facendo pure strazio della geografia quando invita le autorità rumene a regolare il flusso verso l´Italia.

“tu no andare in Italia, tu aspetta che bono taliano viene in Romania con fabbrichetta e tu lavora da lui, anche se tu guadagna dieci volte di meno”

Rumeni tranquilli, un po’ di pazienza e passa tutto. Consolatevi pensando che se adesso vi si considera gli untori del momento, torneranno i tempi in cui eravate primi in classifica con Dragostea din tei

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21 Risposte to “TURN OVER, ORA TOCCA AI RUMENI”

  1. salpetti Says:

    Le baraccopoli spesso non sono la causa della violenza, ma l’effetto delle cattive politiche di integrazione e delle cattive abitudini culturali del nostro Paese. Forse si creano baraccopoli e si genera criminalità per la scarsa integrazione. Qualcuno ci ha mai pensato? Adesso si colpevolizzano tutti i romeni in Italia, anche quelli onesti…
    E’ innegabile che esiste una massiccia criminalità romena e che i criminali debbano essere puniti, ma forse ci sarebbero molto meno delinquenti se chi arriva fosse messo nelle condizioni per integrarsi. Questo vuol dire che in qualche modo occorre regolare i flussi migratori e far sì che etrino in Italia solo persone che possano vivere in una casa, che possano avere un lavoro, che possano inserirsi all’interno della società non vivendone ai mergini.
    Adesso in questa ondata di sdegno, a pagane le pene non sono sono i criminali, ma anche i romeni onesti…

  2. Signor Ponza Says:

    Cazzarola Oscar. Ho appena pubblicato di Dragostea Din Tei sul mio tumblr. 😀

  3. artemisia65 Says:

    e meno male che sono sparite le scarpe a punta
    un male boia…

  4. Uyulala Says:

    L’abitudine a colpire la “categoria” al posto del singolo non l’ho mai capita, sinceramente. Un uomo violenta e uccide una donna. Orribile, certo. Ma è LUI PERSONALMENTE che deve pagare, e pagare salatissimo, senza possibilità di sconto. Poi, che sia rumeno, cingalese, di S. Angelo dei Lombardi o di Zurigo non ha nessuna importanza.

  5. enrico/babilonia Says:

    In effetti per il giornalista d’attacco italiano il nemico adesso è cambiato, non più l’islamico terrorista ma il rumeno.
    Caro Oscar, tu puoi aver ragione, ma in parte. Il problema è che abbiamo una giustizia colabrodo, per tutti, italiani e stranieri. Tanti stranieri vedi poi come e dove vivono. Il passo allo sfruttamento e alla delinquenza è breve. Spesso, come nel caso dei Rom, non si cerca e non si vuole assolutamente l’integrazione. Spesso poi, i delinquenti stranieri lasciano i loro confini per giungere nel paese italiano, permissivista al massimo e hanno vita facile.
    Come ho scritto, bisogna accogliere le persone, ma chi non segue le giuste regole civili della convivenza è bene che sia punito (italiano compreso) e rispedito a casa (se straniero)

  6. fiak Says:

    La canzone è pessima

  7. xeena Says:

    Fiak: ma quanti anni hai? 20anni o 200!!! 🙂
    Ma-i-a hi
    Ma-i-a hu
    Ma-i-a ho
    Ma-i-a ha-ha

  8. fiak Says:

    @xeena
    25 ma ma-i-a hi non mi sarebbe piaciuta nemmeno quando ne avevo 5!

  9. unaperfettastronza Says:

    BRAVO!

  10. Andreas Perugini Says:

    Sporco Maccaroni, Tschinggali, Spagettifresser, Walsche, Minghiaweisch, Pizzagang, Maiser, Mozzarellanigger, Guinea, Dago, Gino, Goombah, Wop, Wog, Itakas, Los Polpettoes, Carcamano, Garlics, Greaseball, Rital, Calzonee, Machaques: questa è solo una piccola parte dei nomi dispregiativi con cui sono stati indicati gli Italiani nel mondo.
    Negli Stati Uniti all’inizio del 900 gli italiani erano il “popolo di mezzo”: né bianchi, né negri.
    In Belgio negli anni ’50 gli “sporco maccaroni” andavano a morire in massa nelle miniere di carbone. I figli dei minatori per legge dovevano fare i minatori. Dopo i disastri minerari, alle pressioni del governo italiano, il Belgio sostituì gli Italiani con Greci e Spagnoli, i nuovi subumani di turno da sfruttare.
    Ancora Negli anni ’70 in Svizzera alcuni locali esponevano il divieto di ingresso ai cani ed agli Italiani.
    Il presidente USA Nixon, dichiarò che non soltanto gli Italiani si comportavano in un modo diverso dagli altri europei, ma avevano anche un “odore” diverso.
    In Gran Bretagna negli anni ’80, nell’italian friday, gli skinhead cercavano per strada un italiano a caso a cui fare la festa.

    Non mi sono mai vergognato tanto di essere italiano!
    La xenofobia è tanto più infame e degradante quanto più perorata da un popolo che il razzismo lo ha vissuto sulla sua stessa pelle.
    Se ne erano già accorti gli Albanesi che questo non è il paese dei balocchi, ora sulla loro pelle, anche i Rumeni hanno scoperto il paese dei tarocchi.

    Ringraziamo il “buon governo” del centro sinistra che riesce ad alimentare grassamente la destra.
    Ringraziamo la destra che non smentisce mai la propria natura.
    Ringraziamo i media principali veicoli di promozione xenofoba che parlano di “cittadini” svizzeri ed americani, ma di Rumeni ed Extracomunitari come dire “negri”.

  11. brigidafraioli Says:

    prima o poi un giornalista fortunato beccherà un rumeno ubriaco al volante e sarà un successone

  12. wood Says:

    bella la mortadella sotto! peccato che rinvenga un po’..

  13. wood Says:

    SENTI, ADESSO CI DEVI METTERE UNA BELLA PIANTA DI CASTAGNE, MA NON QUELLE AMERICANE CHE FANNO PASSARE IL RAFFREDDORE! QUELLE CHE SI MANGIANO ARROSTITE!

  14. francesca01 Says:

    ho già scritto da qualche parte che maria, la donna rumena che è con me da tanti anni, entra a testa bassa, si sente colpevole di qualcosa che non ha commesso, sente sulla sua pelle una macchia che non è la sua…come gli italiani a newyork…mafia! Ma italiano non vuol dire mafioso e rumeno non vuol dire assassino. imparassero questi politici a discriminare

  15. Lune Says:

    eh che dire, quando hai ragione, hai ragione.

  16. artemisia65 Says:

    Negli anni ’70 anche in parecchi bar o negozi di Bolzano c’era scritto i meridionali restino fuori
    forse oscar se lo ricorda pure….

  17. JOe Says:

    …eh..il mondo delle etichette magnetiche…
    povero mondo

  18. iso Says:

    È la paura che ci fá diventare cosí, purtroppo!

  19. Étranger Says:

    Un vero scoop: anche i coniugi di Erba erano rumeni (sottotitolo: altrimenti non si spiegherebbe… no?).

  20. VoxNova Says:

    Io non mi perderei in filosofia su questo argomento. L’unica mostruosità è il permettere a chi delinque, che sia italiano o no, di passarla sempre liscia. Da noi che uccide va compreso e protetto più delle proprie vittime e così è sempre stata a partire dal terrorismo roso e nero.
    La si vuole capire che le leggi vanno applicate in modo uguale per tutti, o no, se sproprio ci sta a cuore il problema?
    In merito all’immigrazione, essa può essere una ricchezza, ma in assenza di regole diviene un flagello. Mio nonno, tanto per fare un esempio concreto, è emigrato in Argentina e poi in Svizzera, ma con i documenti in regola e giustamente severamente controllato.
    Provate, tanto per citare, ad andare in Canada e vedrete come sono ligi a far rispettare le regole, anche con le maniere forti, se serve.
    Sarebbe doveroso da parte di tutti ragionare in questo modo, anche perchè è proprio il nostro insano senso dell’accoglienza che ha creato quelle mostruosità delle baraccopoli di casa nostra, tanto mica ci abitiamo noi! E non si può nemmeno negare che simili situazioni non procurino problemi di ordine pubblico, ammeno di non risultare dei veri faziosi.
    Se poi non vogliamo assumerci le nostre responsabilità, facendo ciò che ci resta da fare, beh è un’altro discorso.
    Saluti, carissimo e stammi bene.

  21. Cosmina Sanda Says:

    Buon giorno, sono una delle responsabili di Ag. Comunicazione, un’agenzia che opera nel sociale, nello specifico sulla violenza psicologica ( in questa fase) aderendo a programmi comunitari , per esempio Daphne III.

    Il nostro lavoro nasce da esperienze a livello lavorativo e personale, tra noi, croniste di nera e giudiziaria che hanno operato in Italia e colleghe rumene, che rappresentano una realtà diversa e importante nella nostra comunità

    Perché in questa fase ci orientiamo verso la violenza psicologica, che non si manifesta solo verso donne o bambini, ma che coinvolge un numero sempre maggiore di persone, tra cui anziani,papà separati, ragazzini e ragazzine´? Perché non esiste una giurisdizione che punisca chi questa violenza, non ci sono leggi adeguate che permettano al magistrato di intervenire.

    Allora è necessario attivarsi affinché tale reato venga punito per evitare le morti silenziose che nessuno vede o vuole vedere.

    Per conoscere il nostro lavoro visita il sito http://www.annamariaaudino.it o http://www.repertoriok.splinder.com, o myspace.com/ag_comunicazione

    Abbiamo bisogno di sostegno, per organizzare una serie di incontri e dibattiti sul tema.

    Per informazioni contattaci al numero

    3200358681

    O info@annamariaaudino.it

    Grazie

    Cosmina Sanda Talpos

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