Di quanto certi detti di cui si da per scontata la validità siano a volte scemenze senza senso, ci si accorge sempre troppo tardi. ” I cachi vanno raccolti dopo il giorno dei Santi, quando tutte le foglie sono cadute dall´albero”, questo dicevano sempre i vecchi saggi, quelli la cui parola era Vangelo. E fino ad una decina d´anni orsono anch´io ho seguito questa pratica, anche perchè della coltivazione di questo frutto non mi importava granchè, ne possedevo solo un albero.
Mi pare fosse nel 1998, ed aspettando che il fatidico giorno giungesse, una brinata di quelle giuste (roba da -7 °C) ridusse i cachi ancora pendenti dall´albero a sfere bicolori. La parte sopra, grigia e vitrea, contrastava cromaticamente con quella sotto, ancora bella arancione. Roba da buttare via tutto, compreso il lavoro di raccoglierli.
Da allora ho deciso che quanto detto dai vecchi andava non una, ma molteplici volte fatto passare attraverso il filtro del buon senso e dell´inevitabile avanzare delle necessità e dell´evoluzione delle varietà. E iniziai a piantare cachi di diverse varietà, dalle più precoci alle più tardive, e adesso ne posseggo una quindicina d´alberi.
Li raccolgo a scalare, i primi addirittura verso la fine di settembre, li metto in magazzino vicino alle mele che in maturazione sviluppano un gas chiamato etene, e da una settimana li sto vendendo, e anche bene.
Ovvio che non sono come quelli più tardivi, ma sempre meglio di quelli che si vedono in giro incellofanati e invaschettati. Quelli che vedete in foto sono il terzultimo giro, gli ultimi mi riservo di raccoglierli dopo il giorno dei Santi, non si sa mai
Tag: AGRICOLA, Alto Adige, cachi, cucina, etilometro, gap generazionale, Giorno dei Santi, isola dei famosi, Nastassja Kinsky, ogm, Oscar Ferrari, quarta classe, requisiti, riforma sistema pensionistico, SESSO SFRENATO, tosse secca
24 ottobre 2007 alle 10:38 |
ho un caco qui sotto, ma i frutti hanno solo una vaga colorazione giallina. Sto a 700 metri, li posso raccogliere anche se sono cosi’ “indietro”?
24 ottobre 2007 alle 13:43 |
ABHOST, vai tranquillo fratello noneso. Raccogline un po’ adesso, diciamo un 30% e il resto a rate distanziate di una settimana. Li riponi in un posto dove ci sono delle mele e te ne potrai cibare fino a Natale e oltre
24 ottobre 2007 alle 14:00 |
bene molte grazie! (però sono “noneso” acquisito, in procinto di traslocare per altri lidi 🙂
24 ottobre 2007 alle 14:05 |
Viene a raccogliere anche i miei, dai che quest’anno non ho voglia di andare in giro con i cachi spaiccicati sul parabrezza..
baci.
24 ottobre 2007 alle 14:53 |
Oscar, riusciremo mai a vederti NON sopra un albero?
Verissimo quel detto, però credo che oggi poca frutta matura sulla pianta, almeno quella che acquistiamo al supermercato.
24 ottobre 2007 alle 16:48 |
IO ODIOOO I CACHI! sono il frutto che piu’ mi fa schifo in assoluto! belach! sono bavosi e riluttanti e non c’e modo di cucinarli
per me porebbero estinguersi le piante!
Mi piace solo tanto il loro colore, la giusta punta di ARANCIONE…
QUANDO HO DIPINTO CASA HO DETTO : “VORREI UN ARANCIONE CACO”
E scendi dalla pianta che non c’hai piu’ l’eta’ per ste prodezze e va a finire che ti spiccichi come un CACO..:)
16 novembre 2009 alle 14:34 |
che sfigato che sei
i cachi mangiati maturi sono un frutto eccezionale.
24 ottobre 2007 alle 17:11 |
da me si diceva “semina quando vuoi che a giugno mieti”
provaci ora, con sto caldo pazzesco a giugno raccogli solo stoppa….
24 ottobre 2007 alle 17:18 |
uff..e io che mi bullavo del “segreto” di tenere i cachi vicino alle mele…..ma lo sanno tutti! 😦
(oscar siamo in tandem (ma si chiama tandem anche se si è in 3?) marco mi ha dato l’ok. ollèèèèè)
24 ottobre 2007 alle 18:48 |
Oscar Alfonso Ferrari altro che Pecoraro! Oscar Ministro per l’Ambiente.
Sei il mio candidato alle prossime.
Ammiro quello che fai e con la passione che ci metti dimostri che la terra ci è grata se la amiamo.
Riguardo Pecoraro me ne guardo bene da attribuirti anche le sue preferenze!
Alex
24 ottobre 2007 alle 22:06 |
Sei sempre un passo avanti….
24 ottobre 2007 alle 23:10 |
hai un albero di cacchi????? ma io ti sposo!!!!!
24 ottobre 2007 alle 23:23 |
…però così ci togli la splendida immagine di un albero completamente spoglio tranne quelle bellissime sfere arancione… 😦
25 ottobre 2007 alle 09:36 |
fai bene perchè qui, nel profondo sud si mangiano da un bel pezzo….fra una decina di giorni sarà il mio turno…..raccolta delle olive per l’olio, dovrò farlo personalmente per non farmi fregare…..ma ad essere sincero non mi dispiace, anzi, mi piace parecchio….a contatto con la campagna il gusto ci guadagna
25 ottobre 2007 alle 15:29 |
se son fiori fioriranno se son cachi….ihihihi
25 ottobre 2007 alle 23:44 |
Ma che …cacata di blog e’ questo??
12 novembre 2007 alle 08:50 |
Cachi e caco si può fare di meglio della solita m…a.
16 novembre 2009 alle 14:32 |
I cachi vanno raccolti piu’ tardi possibile ma prima che geli.